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La Via Contemplativa
"Se ami te stesso, ami gli altri come ami te stesso... È grande e giusto chi, amando se stesso, ama in ugual modo il suo prossimo". Meister Eckhart
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PRINCIPI TEOLOGICI
I principi teologici su cui la contemplazione si basa sono:
  • 1. "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso" (Lc 10,27). Ogni azione, sia nella pratica della contemplazione che nella vita quotidiana, è rivolta ai benefici più ampi possibili nello spazio e nel tempo e non a quelli limitati, limitanti e transitori. L'attitudine della persona è rivolta verso la propria fonte originaria, quel senza forma da cui ogni forma limitata prende successivamente vita. Solo attraverso tale maturazione interiore poi, e solo poi, il Vangelo può essere compreso e sperimentato nella sua pienezza. Tale esperienza porta allo spontaneo formarsi di una comunità di individui che intendono vivere, condividere e supportarsi nella dimensione contemplativa del Vangelo, così che ognuno possa portare nuova consapevolezza nel luogo dove è chiamato a vivere. In tal modo ogni azione è rivolta non alle necessità egocentriche del singolo o della comunità ma alla diretta esperienza di Dio e conseguente condivisione.
  • 2. La dimensione contemplativa del Vangelo si individua in alcuni passaggi di Gesù: "tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6,6). S.Paolo scrive "non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma rinnovatevi trasformando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio" (Rom 12,2). Infine nei Salmi leggiamo "fermatevi e sappiate che io sono Dio" (Sal 46,10). Questi passaggi indicano che la strada verso Dio si snoda attraverso la preghiera praticata nel silenzio interiore così che la mente sia rinnovata dallo Spirito Santo, la forza che esce dalla Fonte Originaria, Dio. Rimanendo fermi, nel silenzio esteriore e interiore, completamente liberi da qualsiasi differenziazione che la mente ordinaria può creare, siamo al cospetto di Dio.
  • 3. Le parole di San Paolo "non cessate mai di pregare" (1Tess 5,17) sono vissute nel ripetere costantemente un suono proprio della tradizione cristiana. Tali suoni derivano spesso dalla traduzione greca delle Scritture, nelle quali le parole hanno una chiara e precisa funzione spirituale.
  • 4. "…che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi" (Gv 17,21). La contemplazione rinforza e approfondisce l'unione in Cristo e, di conseguenza, anche con ogni altro membro della famiglia umana grazie all'esperienza concreta del legame con Dio, per eliminare la sensazione illusoria di separazione che genera ogni problema nella vita sia interiore che esteriore. Nelle parole di Sant'Agostino leggiamo "non c'è vera amicizia se non quando l'annodi tu, o Signore, fra persone a te strette col vincolo d'amore diffuso nei nostri cuori ad opera dello Spirito Santo". Solo riconoscendo noi stessi, il nostro Spirito nello Spirito collettivo in Cristo, possiamo davvero comunicare l'un l'altro. Al contrario possiamo solo proiettare sulle altre persone le nostre illusioni e ciò di cui abbiamo bisogno. Solo attraverso il campo comune dello Spirito c'è vera comunicazione.
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